giovedì 24 novembre 2016

ACI (arresto cardiaco improvviso): Conosci questo killer?


Può succedere in ogni momento

La morte cardiaca improvvisa colpisce chiunque e dovunque: sul lavoro, per strada, nei luoghi pubblici, all’interno di impianti sportivi, alla guida del proprio mezzo di trasporto, ecc…
Ogni anno le vittime di arresto cardiaco superano di gran lunga quelle causate dagli incidenti stradali e quelle causate dall’AIDS. Sono circa 70.000 (160 al giorno, 1 ogni 9 minuti) le persone che ogni anno perdono la vita nel nostro Paese per morte cardiaca improvvisa.
Nell’80% dei casi l’arresto cardio-circolatorio colpisce lontano dalle strutture sanitarie; nella maggior parte delle volte, inoltre, colpisce in presenza di testimoni. In alcuni casi, la morte cardiaca improvvisa sopraggiunge entro un’ora dai primi disturbi, ma spesso, purtroppo, è istantanea e coincide con il primo sentirsi male.
L’aritmia che determina l’arresto cardiaco, e quindi la morte improvvisa, nella maggior parte dei casi è la fibrillazione ventricolare che causa l’arresto immediato della circolazione sanguigna. La vittima perde coscienza e cade a terra priva di sensi. Per un periodo di circa 4-5 minuti l’organismo consuma la sua riserva di ossigeno, poi, se non viene ripristinato il battito cardiaco, gli organi del nostro corpo entrano in sofferenza, a partire dal cervello. Oltre i 10-15 minuti, a seconda dei casi, la morte da apparente diviene definitiva.
L’unica maniera possibile per ripristinare la normale frequenza cardiaca è quella di erogare un shock al cuore attraverso l’utilizzo di un defibrillatore.
Attualmente le percentuali di sopravvivenza si attestano tra il 2 ed il 3%, in particolar modo per la carenza di DAE (defibrillatori automatici esterni), soprattutto in considerazione che i soccorsi ospedalieri sono sempre o quasi sempre impossibilitati ad arrivare in tempi cosi ristretti.
La diffusione dei dispositivi salvavita è fondamentale e per fortuna in alcuni casi la loro presenza è obbligatoria, sebbene ancora per poche categorie.
In tal senso è utile fare questa considerazione: le morti per incendio in Italia sono, mediamente, 150 all’anno. Eppure troviamo un estintore in qualsiasi luogo di frequentazione pubblica ed in più unità.
150 vittime è invece poco al di sotto dei decessi quotidiani per ACI!!!
È per questo che invitiamo chiunque a dotarsi di un DAE e quando possibile a donarne uno.

Al costo di uno smartphone o di un tv color potremmo salvare vite umane!

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