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mercoledì 28 giugno 2017

LA VITA NON è UN GIOCO..

L’arresto cardiaco nello sport, prevenzione e soccorso immediato


Ogni anno in Italia muoiono circa 60.000 persone colpite da arresto cardiaco: tra di esse vi sono molti anziani e cardiopatici, non sono pochi i giovani e addirittura gli sportivi. L’arresto cardiaco è indotto nell’85 % dei casi da una aritmia maligna(tachicardia o fibrillazione ventricolare) che se non è trattata precocemente con le manovre di rianimazione cardiorespiratoria e, soprattutto, con la defibrillazione elettrica conduce invariabilmente alla morte (98% dei casi). In queste situazioni il cuore in realtà non è fermo, ma le sue contrazioni sono assolutamente inefficaci nel distribuire il sangue nel corpo ed in primo luogo al cervello, l’organo più delicato e sensibile alla carenza di ossigenazione. La defibrillazione elettrica rappresenta l’unico mezzo a disposizione per interrompere una fibrillazione ventricolare, ma per essere efficace deve essere effettuata nel più breve tempo possibile: 4-6 minuti dall’insorgenza dell’evento. Ogni minuto trascorso senza un adeguato soccorso comporta la riduzione del 10% delle possibilità di recupero dell’infermo che, a 10 minuti, sono pari allo zero. Questa drammatica tempistica ha determinato la considerazione che, in caso di arresto cardiaco, il primo soccorso (massaggio cardiaco, respirazione bocca-bocca, defibrillazione elettrica) debba essere prestato dal testimone dell’accaduto stesso (generalmente un non-sanitario o ‘laico’), al fine di mantenere in vita la vittima nell’attesa che sopraggiungano i soccorritori professionisti del 118.
Lo sport, come già accennato, non è esente da un fenomeno così drammatico come l’arresto cardiaco, anche se in realtà ciò che lo determina, generalmente, è una pre-esistente e misconosciuta cardiopatia. Lo sforzo fisico ha pertanto il ruolo di fattore precipitante in conseguenza del quale l’apparato cardiovascolare cede. Da un’indagine condotta dalla Fondazione Giorgio Castelli onlus, dedicata al giovane morto a febbraio 2006 per un arresto cardiaco mentre si stava allenando con sua squadra di calcio, i praticanti sport, dilettanti e amatori, che sono deceduti nel Paese in corso di attività sportiva negli ultimi 4 anni, superano ampiamente le 200 unità. Tali dati sono certamente sottostimati: non esiste, infatti, in Italia un registro che annoti tali decessi (l’unico esistente è attivo in Veneto). In tutti questi casi l’arresto cardiaco ha colpito prevalentemente il sesso maschile dall’adolescenza in poi, l’età media dei soggetti deceduti è pari a 35 anni. Le discipline più interessate dal fenomeno sono rappresentate dal calcio e calcetto, verosimilmente a seguito dell’elevato numero di praticanti, seguito dal ciclismo, jogging, fitness; non vi sono discipline immuni. Il 25% delle morti si è verificato i atleti tesserati per le varie Federazioni e quindi di norma già sottoposti ad accertamento medico ai fini del rilascio dell’idoneità; in questo sottogruppo l’a.c. si è manifestato in egual misura sia nelle gare ufficiali che nel corso delle sedute di allenamento. Nessuna delle vittime è stata defibrillata entro i 10’, in nessuno dei luoghi ove si sono verificati gli eventi era presente un defibrillatore. Premesso che il fenomeno a.c. non è eliminabile ci dobbiamo doverosamente chiedere, di fronte a dati di questa entità, come esso sia contenibile. Il percorso da compiere prevede una prevenzione primaria e una secondaria. La prima consiste nel rigoroso accertamento medico di idoneità alla pratica sportiva che dovrebbe riguardare tutti coloro che praticano attività ludico-sportiva e che, oltre alle metodiche diagnostiche attualmente eseguite come obbligo di legge, dovrebbe essere utilmente integrato da un ecocardiogramma eseguito almeno una volta nel corso della “vita sportiva”. Le notizie ottenute andrebbero inserite in un data base, gestito dalla Regione di appartenenza, e consultabile, previa autorizzazione preventiva da tutti i medici sportivi ivi operanti. La Medicina sportiva, eliminate la Medicina scolastica, la visita di leva e la Medicina preventiva universitaria, rimane oggi l’unica in grado di effettuare uno screening di massa sullo stato di salute dei nostri giovani. Filtro che potrebbe fornire una mole enorme di dati epidemiologico-statistici al quale attingere per controllare lo stato di salute di una ampia fascia di popolazione e varare programmi di promozione sanitaria. La prevenzione secondaria è costituita dalla diffusione della Cultura dell’emergenza applicata allo Sport; con questo termine indichiamo l’insieme di conoscenze teoriche ed abilità pratiche che possono consentire al non-sanitario, grazie alla messa in atto del massaggio cardiaco, della respirazione artificiale e dell’utilizzo del defibrillatore, di salvare la vita ad una persona vittima di un arresto cardiaco. La Fondazione Giorgio Castelli onlus ha lavorato concretamente per la diffusione di questa Cultura, soprattutto nell’ambito dello Sport che come detto si è rivelato particolarmente a rischio per il manifestarsi dell’a.c.: grazie al supporto fornito dall’Azienda regionale per l’emergenza sanitaria -ARES 118- sono stati addestrati e certificati, al mese di dicembre 2009, alla BLS-D, 3000 operatori sportivi che seguono i giovani negli impianti sportivi situati particolarmente a Roma e provincia. Sono stati distribuiti, in altrettanti impianti, 166 defibrillatori semiautomatici di ultima generazione acquistati dalla Fondazione o frutto di donazioni e cessioni da parte di Privati ed Enti istituzionali (Regione Lazio, Provincia di Roma), realizzando altrettanti progetti PAD (Public Access Defibrillation), posti a cardioprotezione di diverse migliaia di cittadini sportivi e non. Proprio di questi giorni è l’avvio di un importante progetto di collaborazione con la FIGC, settore giovanile-scolastico, che prevede, per quest’anno in via sperimentale, l’addestramento alla BLS-D di 400 aspiranti allenatori di calcio CONI-FIGC afferenti alla Regione Lazio. L’auspicio è che dal prossimo anno la formazione BLS-D divenga parte integrante del corso per divenire allenatore, non solo della disciplina calcistica. Siamo solo all’inizio e moltissimo lavoro resta da compiere: le difficoltà nascono dall’approccio, sovente problematico, dei cittadini nei confronti del primo soccorso e dalla vastità del territorio su cui operare. Ma siamo convinti che risultati lusinghieri non mancheranno se le nostre motivazioni continueranno ad essere sostenute dalle istituzioni.

mercoledì 21 giugno 2017

ROSSANO - VERSO UNA CITTA' CARDIOPROTETTA

UN PIANO DI SICUREZZA PER LA CARDIOPROTEZIONE 


ROSSANO DIVENTA CARDIO PROTETTA
A BREVE 40 DEFIBRILLATORI SUL TERRITORIO
PRIME 3 DONAZIONI AD AMMINISTRAZIONE COMUNALE
ROSSANO (Cs), Martedì 20 Giugno 2017 – ROSSANO CITTÀ CARDIO PROTETTA, con la donazione al Comune dei primi tre defibrillatori acquistati e dunque sponsorizzati da altrettante aziende ed associazioni cittadine parte operativamente l’ambizioso progetto di sicurezza diffusa, promosso dalla DAE ITALIA (Defibrillatori Automatici Esterni) ed al quale l’Amministrazione Comunale ha aderito nei mesi scorsi.
A suggellare l’avvio in concreto di un programma che nel medio termine ambisce a garantire l’installazione di 40 defibrillatori su tutto il territorio comunale è stato l’assessore alle politiche sanitarie Dora MAURO che ha voluto incontrare e ringraziare a nome del Sindaco Stefano MASCARO e della Giunta i primi tre donatori privati di defibrillatori per la Città: l’ECOROSS Srl, l’associazione sportiva dilettantistica NA MURRA e lo Studio Dentistico Associato AIELLO-COSTA.
Ridurre i tempi di intervento in caso di arresto cardiaco grazie alla presenza sempre più diffusa su tutto il territorio comunale (oltre la stessa previsione minima normativa di 1 defibrillatore ogni 1000 abitanti). – È , questo, l’obiettivo ribadito sia dall’assessore MAURO sia da Carlo ZITO, amministratore della DAE nel corso dell’incontro ospitato in Sala Giunta ed al quale hanno partecipato anche il direttore commerciale della stessa società fornitrice Francesco RIZZO, Walter PULIGNANO amministratore dell’ECOROSS, Giuseppe SACCONE presidente di NA MURRA e Antonio AIELLO per l’omonimo studio dentistico associato.
I tre primi apparecchi salvavita verranno istallati, in punti strategici concordati con l’Amministrazione Comunale, già nei prossimi giorni. In contemporanea – ha spiegato ZITO – partirà l’individuazione e la formazione del personale laico abilitato all’utilizzo dei DAE ed alla manovra di rianimazione cardio polmonare attraverso corsi riconosciuti dalla Regione e dal Ministero della Salute. Chiunque – ha precisato – può essere coinvolto ed entrare in quella che diventerà l’albo dei soccorritori cittadini.
ROSSANO CITTÀ CARDIO PROTETTA – è emerso nel corso dell’incontro – mira ad arginare il sempre più drammatico problema della morte cardiaca improvvisa, che oggi risulta essere la prima causa di decesso in Italia con oltre 70 mila vittime l’anno. Dai dati forniti dal Ministero della Salute emerge che solo il 3% dei soggetti colpiti dall’arresto cardiaco sopravvive e che l’84% degli eventi accadono fuori dai presidi ospedalieri. Il soccorso – ha concluso – è paria zero se si considera che la sopravvivenza è una lotta contro il tempo.
Per questo – ha scandito l’assessore MAURO – l’obiettivo condiviso dall’Amministrazione è quello di coprire tutti i punti individuati su Rossano. Si raggiungerebbe così un ottimo livello di cardio-protezione, almeno un apparecchio ogni mille abitanti. Più DAE saranno presenti sul territorio e meno tempo si impiegherà per soccorrere una persona. Le postazioni non supereranno i 500 metri o saranno facilmente raggiungibili entro i 3 minuti a passo svelto.
Le aziende interessate a sponsorizzare un defibrillatore – ha aggiunto ZITO – potranno inoltre dedurre interamente il costo della donazione effettuata entro il 10% del reddito imponibile. Le normative vigenti in ambito fiscale incentivano privati ed enti pubblici all’istallazione dei dispositivi tramutando la spesa in un ipotetico guadagno. - (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying - 345.9401195)    


lunedì 19 giugno 2017

NUOVI SOCCORRITORI LAICI CONTRO L'ARRESTO CARDIACO

Continuano con successo i corsi Bls-d organizzati da Emergenza 21 e sostenuti dal Trainer Miguel Angel Paludi.
Le lezioni si sono tenute domenica 11 giugno e domenica 18 ed ha visto tutti i frequentatori superare brillantemente le prove teoriche e pratiche, essenziali al fine del rilascio della certificazione riconosciuta dalla regione.
Chiunque sia interessato ai prossimi corsi può inviare una mail a francesco@daeitalia.it e richiedere le dovute informazioni.
Il corso ha una durata di poche ore ed oltre ad elevare il senso civico di ognuno di noi potrebbe realmente fare la differenza tra la vita e la morte con pochi semplici gesti, speriamo pertanto di poter aggiornare sempre più frequentemente l'albo dei soccorritori laici.


lunedì 12 giugno 2017

SALICE CLUB RESORT - CARDIO PROTETTO

SALICE CLUB RESORT - CARDIO PROTETTO

Lunedì 12 Giugno 2017

Oggi abbiamo consegnato il Piano di Sicurezza per la Cardio Protezione al Sig. Natale Falsetta ,
titolare ed amministratore del " CLUB RESORT IL SALICE ".

DaeItalia attenendosi alle disposizioni del legislatore ha elaborato un progetto di Cardio Protezione per l'intero Villaggio .

Spiaggia , reception e piscine sono dotati di Dae samaritan Pad .

I villaggi nei mesi di alta stagione diventano delle piccole Città  , quindi avere un piano di sicurezza per la Cardio Protezione mette più tranquillità agli ospiti ed ai dipendenti che lavorano per offrire il miglior servizio  alla clientela .

Il sig. Falsetta inoltre ha inteso bene cardio proteggere la struttura aderendo anche all'ampliamento della legge 81/2008 usufruendo della riduzione del premio INAIL  nonchè  del super ammortamento
fino al 140% .

Siamo orgogliosi di sottolineare che il Sig. Falsetta  è Presidente del Cotaj , Consorzio degli operatori
Turistici dell 'alto Ionio di cui fanno parte più di 50 strutture ricettive del nostro territorio .